Ogni vendemmia è una storia di uomini e di fatica, un racconto di zelo e di speranza: quella di quest’anno, appena conclusasi, è stata per noi davvero intensa, impegnativa. 

Ha rappresentato il culmine di un anno di lavoro continuo, un anno di sforzi e di presenza costante in vigna: la primavera piovosa ha richiesto infatti interventi ripetuti nel nostro vigneto, coltivato con metodo biologico utilizzando solo rame e zolfo, che, con la pioggia, ha avuto bisogno di maggiori cure e provvedimenti.

La vendemmia è iniziata per noi il 15 agosto, nel bel mezzo di un’estate caldissima, afosa, che ha reso davvero difficoltosa la raccolta. La schiena dolorante, le braccia stanche, le gambe pesanti: ecco come ci si sente dopo ore, giorni e settimane passate in vigna, sotto il sole cocente, chini sulle viti a tagliare i grappoli, a disporli con cura nelle cassette, a trasportarle colme di uva.

La prima settimana ci siamo occupati della raccolta del nostro Pinot nero, per poi proseguire e concludere con quella del Chardonnay: un lavoro di squadra meticoloso e preciso, in cui è stata indispensabile la perfetta organizzazione di menti, braccia e mani che hanno lavorato a un ritmo intenso e quasi sincrono. Con Elisabetta sempre presente in vigneto, esperta coordinatrice della raccolta, e Giuseppe a dirigere le operazioni in cantina, le giornate si sono susseguite dense di impegno e di fatica.

Ma la fatica fisica, gli sforzi costanti sono stati ampiamente ripagati: la vendemmia è innanzitutto soddisfazione. È la conclusione del lavoro di un anno, si ha il risultato concreto delle decisioni prese durante i dodici mesi precedenti, delle attività svolte; è  il miglior bilancio per capire come è andata l’intera annata nel vigneto.

E quest’anno possiamo affermare che la nostra uva, grazie alle piogge intense, era tanta, gonfia, zuccherina. Un’uva sana che, già ai primi assaggi, promette millesimati dai gusti e dai profumi unici.

La vendemmia, infatti, è anche attesa. Costituisce l’inizio di una nuova fase: prima di poter vedere il prodotto finale trascorreranno mesi, per la vinificazione, e poi anni per l’affinamento e l’invecchiamento.

La vendemmia, infine, è tradizione. E’ il momento esatto in cui l’uomo utilizza tutta la sua esperienza, la sua conoscenza e il suo sapere, decidendo se le uve sono pronte a iniziare il percorso che le porterà a diventare prima mosto e poi vino. 

L’elemento da cui non si può prescindere, mai, è la conoscenza profonda del territorio e di come questo cambia nel tempo. Per il resto, non esistono regole fisse. 

Da un anno all’altro tutto può cambiare, si devono considerare i diversi fattori che giocano un ruolo nel determinare i tempi e i risultati della vendemmia: 

il clima, la tipologia di suolo, l’esposizione delle vigne, e infine l’obiettivo del vignaiolo, che stabilisce il ritmo della vendemmia in base al prodotto finale che desidera ottenere.

Anche quest’anno quindi si è concluso un ciclo, che è il punto di partenza per altro lavoro da svolgere in cantina; come sempre la nostra terra si è rivelata generosa regalandoci i suoi frutti migliori, che dovremo avere cura di lavorare per esaltare le caratteristiche, i sapori e i profumi.

Ma se pensate che ora potremo, finalmente, riposarci, vi sbagliate 😉

Finisce la vendemmia ed è tempo di Festival: nel weekend del 16-17 Settembre torna un altro evento incredibile, il Festival Franciacorta in cantina edizione 2023.

Continuate a seguirci per scoprire tutti i dettagli 😉 

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