
Ogni vendemmia è una storia di uomini e di fatica, un racconto di zelo e di speranza: quella di quest’anno, appena conclusasi, è stata per noi davvero intensa, impegnativa.
Ha rappresentato il culmine di un anno di lavoro continuo, un anno di sforzi e di presenza costante in vigna: la primavera piovosa ha richiesto infatti interventi ripetuti nel nostro vigneto, coltivato con metodo biologico utilizzando solo rame e zolfo, che, con la pioggia, ha avuto bisogno di maggiori cure e provvedimenti.
La vendemmia è iniziata per noi il 15 agosto, nel bel mezzo di un’estate caldissima, afosa, che ha reso davvero difficoltosa la raccolta. La schiena dolorante, le braccia stanche, le gambe pesanti: ecco come ci si sente dopo ore, giorni e settimane passate in vigna, sotto il sole cocente, chini sulle viti a tagliare i grappoli, a disporli con cura nelle cassette, a trasportarle colme di uva.
Ma la fatica fisica, gli sforzi costanti sono stati ampiamente ripagati: la vendemmia è innanzitutto soddisfazione. È la conclusione del lavoro di un anno, si ha il risultato concreto delle decisioni prese durante i dodici mesi precedenti, delle attività svolte; è il miglior bilancio per capire come è andata l’intera annata nel vigneto.
E quest’anno possiamo affermare che la nostra uva, grazie alle piogge intense, era tanta, gonfia, zuccherina. Un’uva sana che, già ai primi assaggi, promette millesimati dai gusti e dai profumi unici.
La vendemmia, infine, è tradizione. E’ il momento esatto in cui l’uomo utilizza tutta la sua esperienza, la sua conoscenza e il suo sapere, decidendo se le uve sono pronte a iniziare il percorso che le porterà a diventare prima mosto e poi vino.
L’elemento da cui non si può prescindere, mai, è la conoscenza profonda del territorio e di come questo cambia nel tempo. Per il resto, non esistono regole fisse.
Da un anno all’altro tutto può cambiare, si devono considerare i diversi fattori che giocano un ruolo nel determinare i tempi e i risultati della vendemmia:
il clima, la tipologia di suolo, l’esposizione delle vigne, e infine l’obiettivo del vignaiolo, che stabilisce il ritmo della vendemmia in base al prodotto finale che desidera ottenere.
Anche quest’anno quindi si è concluso un ciclo, che è il punto di partenza per altro lavoro da svolgere in cantina; come sempre la nostra terra si è rivelata generosa regalandoci i suoi frutti migliori, che dovremo avere cura di lavorare per esaltare le caratteristiche, i sapori e i profumi.
Ma se pensate che ora potremo, finalmente, riposarci, vi sbagliate 😉
Finisce la vendemmia ed è tempo di Festival: nel weekend del 16-17 Settembre torna un altro evento incredibile, il Festival Franciacorta in cantina edizione 2023.
Continuate a seguirci per scoprire tutti i dettagli 😉