La nostra idea di Franciacorta è quello di un vino da abbinare a tutto pasto, dall’aperitivo ai secondi piatti, dalle portate più semplici alle più complesse. Questo è il risultato dell’unione del nostro territorio con il metodo Franciacorta, durante il quale le moderne tecnologie di produzione si fondono con il lavoro dell’uomo.
Ciò che contraddistingue il metodo Franciacorta è la rifermentazione in bottiglia, ogni bottiglia diventa quindi unica e irripetibile. Il tutto però inizia con la vendemmia, quando le uve, dopo un’attenta selezione e raccolta rigorosamente a mano, vengono portate in cantina per una pressatura soffice.

Non si tratta di un semplice imbottigliamento, perchè con il vino vengono aggiunti lieviti e zucchero per far avviare la rifermentazione in bottiglia e la presa di spuma: solo in bottiglia si formeranno le bollicine che ritroviamo nel bicchiere.
Secondo il disciplinare Franciacorta le bottiglie vengono accatastate e riposano per un minimo di 18 mesi per il Franciacorta classico, 24 mesi per Rosé e Satèn, 30 mesi per i Millesimati e 60 per le Riserve. Grazie alla forte presenza del Pinot Nero, è nostra scelta spingere su affinamenti lunghi e per almeno 24-30 mesi di affinamento.
Dopo un lungo riposo la bottiglia si risveglia attraverso la scuotitura o remuage, che permette di far scivolare i sedimenti verso il tappo.
A questo punto la bottiglia è pronta per la sboccatura, verrà quindi aperta per far fuoriuscire i sedimenti e inserire lo sciroppo di dosaggio. Infine la bottiglia viene ritappata con l’inconfondibile tappo a fungo.

Il Metodo di produzione dei Franciacorta prevede l’impiego di vitigni nobili, a bacca scura il Pinot Nero, a bacca chiara Chardonnay, Pinot Bianco ed Erbamat. Il nostro Franciacorta è caratterizzato dall’utilizzo delle prime due, il Pinot Nero per la struttura, lo Chardonnay per la freschezza.
Dalla pressatura si ottiene il mosto che, grazie all’aggiunta di lieviti selezionati, si avvia verso una prima fermentazione in vasche di acciaio o in piccole botti in legno. Il mosto diventa quindi vino e riposa per circa 6 mesi sulle fecce nobili fino alla primavera, momento in cui si effettua l’imbottigliamento.
